Zetetica v02: Identificare e superare i bias cognitivi | "Cognitive Bias Codex", esempi illustrati e strumenti per mitigare certi bias
Scopri i bias cognitivi, come influenzano il nostro pensiero e le strategie per mitigarli. Un'introduzione essenziale per navigare consapevolmente nella complessità del mondo moderno.
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In questa seconda live per i curiosi e scettici, abbiamo discusso:
bias cognitivi: una definizione semplice e l'importanza di studiarli nel 2024;
focus su 5 bias cognitivi: il bias di conferma, l'effetto Dunning-Kruger, l'effetto Barnum, l'effetto clustering illusorio e il bias di attribuzione;
tecniche per premunirsi in modo generale e riflessioni sul ruolo dei bias nel nostro pensiero.
In qualità di lettore della newsletter, d'ora in avanti avrai il privilegio di ricevere il link per rivedere la diretta in replay integrale. Infatti, a partire da questa sera, le dirette integrali non saranno più disponibili in replica sul canale YouTube; fornirò un link esclusivo a voi, lettori della Disruptive Newsletter!
Però, vi consiglio di guardare i video brevi disponibili qui sotto nell'articolo per una ragione: ho appena iniziato il lavoro di post-produzione anche sui video! Il risultato sarà quindi un po' più piacevole, con alcuni dei miei errori corretti.
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Recap’ sull’evento precedente: la Zetetica + 10 assiomi essenziali della zetetica
L'inizio della diretta è stato dedicato a un recap dell'ultimo evento sulla Zetetica. L’occasione perfetta per spiegare cos’e la zetetica, perche e importante, e racontare i 10 assiomi essenziali della zetetica IN 3 MINUTI 30! Ecco il video.
Parte 1: Bias Cognitivi, questi meccanismi che svelano il nostro pensiero
In versione podcast audio (con un grande lavoro di post-produzione per eliminare molti dei miei errori): Spotify / Apple Podcasts / Altre piattaforme.
🧠 Definizione degli bias cognitivi
I bias cognitivi sono schemi di pensiero sistematici che influenzano il nostro giudizio e il processo decisionale, spesso portandoci a conclusioni irrazionali o distorte. Questi bias sono radicati nei nostri processi mentali e possono operare a livello inconscio.
Ma cosa sono gli schemi di pensiero sistemici? Vengono definiti come modelli o pattern di ragionamento che si verificano in modo consistente e prevedibile.
Hanno alcune caratteristiche chiave, tra cui:
automaticità: operano spesso a livello inconscio o semi-conscio;
consistenza: si manifestano in modo simile in diverse situazioni e contesti;
deviazione dalla razionalità: ci portano a conclusioni che si discostano da ciò che sarebbe considerato razionale o ottimale;
generalità: sono comuni a tutti gli individui, indipendentemente da intelligenza o istruzione;
radici evolutive: possono essere stati adattativi nel contesto ancestrale ma portare a errori nel mondo moderno;
resistenza al cambiamento: sono difficili da superare o correggere, anche quando ne siamo consapevoli.
Ora che la definizione di Bias Cognitivi è chiara, cerchiamo di capire più precisamente di cosa si tratta. Per fare ciò, vi consiglio il "Cognitive Bias Codex", un diagramma che raccoglie e classifica un totale di ben 222 bias cognitivi!
🗺️ “Cognitive Bias Codex”
Il "Cognitive Bias Codex" è un diagramma visivo che categorizza i numerosi bias cognitivi rilevati dalla ricerca psicologica. Sviluppato da John Manoogian III e Buster Benson, si basa principalmente sul lavoro degli psicologi Daniel Kahneman e Amos Tversky.

Il codex raggruppa i bias in quattro macro-categorie:
🧠 Cosa dobbiamo ricordare (What Should We Remember?)
Questa categoria comprende i bias che influenzano come memorizziamo e ricordiamo le informazioni.
Alcuni esempi:
Bias di conferma: ne parliamo dopo.
Effetto ancoraggio: rimanere ancorati alla prima informazione ricevuta, utilizzandola come riferimento per giudizi successivi.
Effetto Von Restorff: ricordare meglio ciò che è insolito o si distingue rispetto al contesto.
Bias retrospettivo: vedere gli eventi passati come se fossero stati prevedibili e ovvi all'epoca.
Dimenticanza della frequenza: dimenticare quanto spesso abbiamo incontrato una particolare informazione o evento.
🌪️ Troppo informazioni (Too Much Information)
Questa categoria raggruppa i bias che emergono quando dobbiamo gestire grandi quantità di informazioni.
Alcuni esempi:
Effetto Dunning-Kruger: ne parliamo più tardi.
Effetto attenzione: concentriamo l'attenzione su ciò che è immediatamente rilevante, ignorando informazioni altrettanto importanti.
Bias di negligenza per la probabilità: ignoriamo la probabilità di eventi in favore di storie più coinvolgenti.
Effetto informazione inutile: consideriamo rilevanti informazioni che in realtà non influenzano le decisioni.
Bias di sopravvivenza: ci concentriamo sui successi ignorando i numerosi fallimenti non visibili.
🤔 Non abbastanza significato (Not Enough Meaning)
Questa categoria include i bias che si manifestano quando tentiamo di dare un senso a dati sparsi o insufficienti.
Alcuni esempi:
Effetto clustering illusorio: ne parliamo dopo.
Bias pareidolia: identifichiamo modelli familiari, come volti, in stimoli visivi casuali.
Bias antropocentrico: interpretiamo tutto attraverso la lente delle esperienze umane.
Effetto Halo: le impressioni generali su una persona influenzano come vediamo le sue specifiche qualità.
Effetto etichettatura: le etichette che applichiamo influenzano la nostra percezione di persone e situazioni.
⏰ Bisogno di agire velocemente (Need To Act Fast)
Questa categoria evidenzia i bias particolarmente rilevanti quando dobbiamo prendere decisioni rapide. Alcuni esempi:
Effetto disponibilità: giudichiamo la probabilità di eventi basandoci su quanto facilmente possiamo ricordare esempi.
Errore di pianificazione: sottovalutiamo il tempo, i costi e i rischi di azioni future.
Effetto dotazione: valutiamo di più ciò che già possediamo rispetto a ciò che non possediamo.
Effetto Barnum: ne parliamo dopo.
Effetto status quo: preferiamo mantenere lo stato attuale piuttosto che affrontare il cambiamento.
Comprendere queste categorie e i bias associati può aiutarci a riconoscere e mitigare le distorsioni sistematiche nel nostro pensiero e processo decisionale.
📈 Perché è essenziale capire i bias cognitivi oggi
In un mondo sempre più complesso e interconnesso, dove il marketing sofisticato, l'abbondanza di informazioni digitali e l'influenza pervasiva dei social media plasmano le nostre percezioni, decisioni e comportamenti, comprendere i bias cognitivi diventa essenziale per navigare consapevolmente nella realtà contemporanea. I bias cognitivi, quali scorciatoie mentali che il nostro cervello utilizza per processare rapidamente le informazioni e prendere decisioni, possono portarci a conclusioni errate e comportamenti controproducenti quando non ne siamo consapevoli.
Il marketing moderno sfrutta abilmente questi bias per influenzare le scelte dei consumatori, attraverso strategie come il neuromarketing, che studia come i bias agiscono a livello inconscio, e il nudge marketing, che indirizza gentilmente le decisioni senza limitare la libertà di scelta. L'ambiente digitale, caratterizzato da un sovraccarico informativo e dalla diffusione virale di notizie false, amplifica l'impatto dei bias cognitivi come il bias di conferma, portandoci a cercare e condividere informazioni che confermano le nostre credenze preesistenti senza un'adeguata verifica. I social media, con i loro algoritmi di personalizzazione, creano "camere di risonanza" in cui siamo esposti principalmente a contenuti che riflettono le nostre opinioni, limitando il confronto con prospettive diverse e favorendo la polarizzazione. Inoltre, il contagio emotivo digitale può influenzare la percezione collettiva e il dibattito pubblico, esacerbando fenomeni come l'indignazione e la disinformazione.
Parte 2: identificare e superare alcuni bias cognitivi.
In versione podcast audio (con un grande lavoro di post-produzione per eliminare molti dei miei errori): Spotify / Apple Podcasts / Altre piattaforme.
Nota: la video include anche la parte 3 dell’articolo newsletter.
Per quanto possa aver parlato in passato di eliminare i bias cognitivi, vorrei iniziare questa parte con un avvertimento importante:
⚠️ Superare, non eliminare
È impossibile eliminare completamente i bias cognitivi, poiché sono parte integrante del funzionamento del nostro cervello. Questi bias si sono evoluti come scorciatoie mentali per aiutarci a navigare in un mondo complesso, prendendo decisioni rapide basate su informazioni limitate. Mentre questi meccanismi possono essere utili in alcune situazioni, possono anche portarci a conclusioni errate o a prendere decisioni sub-ottimali.
Piuttosto che cercare di sradicare completamente i bias cognitivi, che sarebbe un compito impossibile, l'obiettivo dovrebbe essere quello di sviluppare una maggiore consapevolezza di come questi bias operano e di mettere in atto strategie per mitigarli.
Ho selezionato 5 bias cognitivi comuni, con l'obiettivo di illustrarli attraverso esempi concreti, definirli chiaramente e proporre meccanismi per mitigarli.
Let’s go…
1️⃣ Bias di conferma
Tendenza a cercare, interpretare, favorire e ricordare le informazioni in un modo che conferma le proprie credenze o ipotesi preesistenti, mentre si dà meno considerazione alle informazioni che le contraddicono. Questo bias può portare le persone a mantenere convinzioni errate anche di fronte a prove contrarie, poiché tendono a dare più peso alle informazioni che supportano le loro idee e a scartare o razionalizzare quelle che le sfidano. Il bias di conferma può influenzare il modo in cui le persone cercano informazioni, interpretano dati ambigui e ricordano dettagli, portando a una visione distorta della realtà che rinforza le credenze esistenti.
Concetti chiave:
selettività dell'attenzione: concentrarsi su informazioni che rafforzano le proprie credenze.
memoria selettiva: ricordare più facilmente informazioni coerenti con le proprie convinzioni.
Per mitigare il bias di conferma, è importante questionarsi attivamente se si sta cercando la verità o solo conferme alle proprie idee.
Esporsi volontariamente a fonti di informazione che sfidano le proprie convinzioni può aiutare a considerare prospettive alternative.
Discutere con persone che hanno punti di vista diversi, ascoltando con mente aperta, può fornire nuove intuizioni e mettere in discussione le proprie ipotesi.
Inoltre, cercare attivamente prove che potrebbero confutare le proprie ipotesi può contribuire a una valutazione più obiettiva delle informazioni.
2️⃣ Effetto Dunning-Kruger
Bias per cui le persone con poca conoscenza o abilità in un'area tendono a sopravvalutare la propria competenza, mentre le persone altamente competenti tendono a sottovalutare la propria abilità relativa agli altri. Questo effetto si verifica perché le persone con scarse competenze mancano della metacognizione necessaria per riconoscere i propri limiti, portandole a credere di sapere più di quanto non sappiano in realtà. Questo bias viene illustra dalla curva di Dunning-Kruger.
Concetti chiave:
illusione di superiorità: credere di essere migliori della media, anche senza giustificazione;
metacognizione imprecisa: mancanza di consapevolezza circa il proprio processo cognitivo.
È fondamentale coltivare la consapevolezza che ci sono sempre più cose da imparare in qualsiasi campo.
Praticare l'umiltà intellettuale, riconoscendo che le proprie conoscenze potrebbero essere incomplete, può aiutare a mantenere una mente aperta all'apprendimento.
Impegnarsi nell'apprendimento continuo attraverso lo studio, il dialogo e l'esperienza pratica può approfondire la comprensione e fornire una prospettiva più realistica delle proprie abilità.
Cercare feedback obiettivi sulla propria performance da fonti affidabili può aiutare a valutare accuratamente il proprio livello di competenza.
3️⃣ Effetto Barnum
Noto anche come effetto Forer, l’effetto Barnum rappresenta la tendenza ad accettare descrizioni generiche della personalità come specifiche per sé stessi, anche quando queste descrizioni sono abbastanza vaghe da applicarsi a un'ampia gamma di persone. Questo effetto si basa sulla propensione degli individui a considerare affermazioni generali come altamente personalizzate quando sembrano positive o lusinghiere. Le descrizioni Barnum spesso utilizzano un linguaggio vago, qualificatori e caratteristiche desiderabili che possono risuonare con molte persone. L'effetto Barnum può portare le persone a credere nella validità di oroscopi, letture psichiche o risultati di test di personalità, anche quando mancano di specificità o fondamento scientifico.
Concetti chiave:
validazione soggettiva: ritenere che affermazioni generali siano altamente specifiche per sé stessi;
generalità: descrizioni ampie e vaghe che possono applicarsi a molte persone;
ambiguità: affermazioni che permettono di proiettare dettagli o esperienze personali.
Come mitigarlo:
È essenziale mantenere un sano scetticismo verso affermazioni generiche o troppo belle per essere vere.
Cercare dettagli e informazioni concrete invece di accontentarsi di generalizzazioni può aiutare a valutare la validità delle descrizioni.
Verificare la validità delle affermazioni confrontandole con fatti noti o chiedendo prove può smascherare descrizioni infondate.
Considerare se le descrizioni potrebbero applicarsi altrettanto bene ad altre persone può mettere in prospettiva la loro specificità.
4️⃣ Effetto “clustering illusorio”
Tendenza a percepire erroneamente pattern, correlazioni o connessioni tra eventi, oggetti o dati che sono in realtà casuali, non correlati o statisticamente insignificanti. Questo bias cognitivo porta le persone a sovrastimare la frequenza di co-occorrenze o a vedere strutture significative in informazioni puramente casuali. L'effetto clustering illusorio può essere influenzato da aspettative preesistenti, dal bias di conferma e da errori di campionamento, portando a conclusioni errate basate su prove limitate o non rappresentative. Questo bias può manifestarsi in vari contesti, dalla percezione di figure in pattern casuali (pareidolia) alla credenza in correlazioni inesistenti tra eventi o caratteristiche.
Concetti chiave:
apofenia: percepire connessioni e significati tra dati non correlati.
bias di conferma: cercare informazioni che confermano le ipotesi percepite.
errori di campionamento: sovrastimare la frequenza di eventi a causa della loro prominenza.
Come mitigarlo:
Utilizzare metodi statistici per determinare la significatività dei pattern percepiti può fornire una base obiettiva per le conclusioni.
Esplorare attivamente spiegazioni alternative per eventi apparentemente connessi può evitare di saltare a conclusioni affrettate.
Essere consapevoli del bias di conferma e cercare attivamente prove contrarie può aiutare a valutare criticamente le percezioni.
Considerare la dimensione del campione e la rappresentatività prima di trarre conclusioni può prevenire la sovrageneralizzazione basata su prove limitate.
5️⃣ Bias di attribuzione
Bias che illustra la tendenza a spiegare in modo diverso il comportamento o i risultati di sé stessi e degli altri, attribuendo il successo o il comportamento positivo degli altri a fattori esterni o situazionali, mentre si attribuisce il loro fallimento o comportamento negativo a fattori interni o disposizionali. Per sé stessi, si tende a fare l'opposto, attribuendo il successo a fattori interni e il fallimento a fattori esterni. Questo bias può manifestarsi come errore di attribuzione fondamentale, in cui si sovrastima l'influenza dei tratti di personalità sulle azioni degli altri, o come bias di autofavoreggiamento, in cui si fanno attribuzioni che mettono in luce positiva sé stessi. Il bias di attribuzione può portare a giudizi distorti e a una mancanza di empatia o comprensione delle circostanze altrui.
Concetti chiave:
errore di attribuzione fondamentale: sovrastimare l'influenza di tratti interni sulle azioni altrui.
Bias di autofavoreggiamento: fare attribuzioni che favoriscono sé stessi.
Come mitigarlo:
Adottare una visione esterna e considerare come i fattori situazionali influenzano le azioni può fornire una prospettiva più equilibrata.
Praticare l'attribuzione equilibrata, riconoscendo il ruolo di fattori interni ed esterni per tutti, può promuovere l'equità nei giudizi.
Coltivare empatia e comprensione, esplorando le circostanze e le motivazioni degli altri, può ridurre l'errore di attribuzione fondamentale.
Riflettere criticamente sulle proprie attribuzioni e chiedersi se si applicano standard diversi per sé stessi e per gli altri può evidenziare il bias di autofavoreggiamento.
La zetetica, come arte del dubbio e del pensiero critico, ci invita a esaminare le nostre credenze e processi di pensiero. Studiare e comprendere i bias cognitivi è essenziale per sviluppare il pensiero critico e prendere decisioni più informate.
Ci offre anche alcuni strumenti utile nel processo di mitigazione dei bias cognitivi.
🔑 La chiave risiede nella consapevolezza
Essere consapevoli dell'esistenza dei bias e di come possono influenzarci è il primo passo per gestirli.
🤔 Pensiero critico
Mettere in discussione le proprie assunzioni, cercare prove contrarie e considerare prospettive alternative.
🐌 Rallentare
Prendere decisioni importanti con calma, evitando di reagire in modo impulsivo o basarsi solo sull'intuizione.
👥 Sviluppare il proprio spirito critico e sollecitare feedback esterni
Cercare input e feedback da persone con background e prospettive diverse può consentire di ottenere una visione più equilibrata.
🙏 Umiltà intellettuale
Riconoscere i limiti delle proprie conoscenze e essere aperti a modificare le proprie opinioni di fronte a nuove prove.