Net Neutrality: la neutralità della rete sotto attacco? | Blockchain On-Chain Analytics: cos'è + le migliori metriche su Glassnode (illustrate e spiegate)
La neutralità della rete in pericolo, anche in Europa? / Alla scoperta di alcune metriche fondamentali su Glassnode.
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Oggi vi offriamo un riepilogo del nostro ultimo QuickTalk v05, dove abbiamo affrontato due temi caldi:
nella prima parte, abbiamo esplorato le sfide che la neutralità della rete sta affrontando, anche qui in Europa;
nella seconda, ci siamo immersi nel mondo dell'on-chain analytics, scoprendo alcune metriche chiave per comprendere le dinamiche macro della rete (Bitcoin nel nostro caso).
E vi proponiamo anche un bonus da non perdere in fine di live…
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Parte 1: Net Neutrality (la neutralità della rete), in pericolo anche in Europa?
In versione podcast audio (con un grande lavoro di post-produzione per eliminare molti dei miei errori): Spotify / Apple Podcasts / Altre piattaforme.
Potrebbe sembrare un po' superato rivisitare il concetto di neutralità della rete, un principio che pareva solidamente incastonato nel contesto normativo europeo già dal 2015. Tuttavia, la realtà è che questo tema rimane estremamente pertinente e dinamico, non fissato "nella pietra", specialmente considerando che solo pochi mesi fa è stato nuovamente oggetto di discussione nell’Unione-Europea.
Questo dimostra quanto sia un principio vivo, soggetto a revisione e dibattito continuo, motivo per cui ho deciso di approfondirne l'esame. Nonostante personalmente me ne occupi da tempo, ogni volta scopro nuove sfaccettature o emergono nuovi contesti che ne rinnovano l'importanza.
Il concetto di neutralità della rete, noto anche come net neutrality, è nato dalla necessità di preservare l'equa e indiscriminata diffusione delle informazioni su Internet. Secondo questo principio, i fornitori di servizi Internet (ISP) sono tenuti a trattare tutti i dati che transitano attraverso le loro reti allo stesso modo.
Ciò implica che non possono dare priorità a certi contenuti o servizi — attraverso quello che comunemente si descrive con l'analogia delle "corsie preferenziali" — né possono bloccare o rallentare volontariamente specifici dati o applicazioni. Questa politica è fondamentale per garantire l'accesso libero e aperto a Internet, permettendo agli utenti di fruire di servizi come Skype, Netflix, Hulu, o qualsiasi altro tipo di contenuto online senza discriminazioni.
Questo principio di equità e non discriminazione nel trattamento dei dati è cruciale per mantenere il dinamismo e l'innovazione che caratterizzano Internet. La neutralità della rete promuove un campo di gioco livellato, dove anche le start-up o i piccoli fornitori di contenuti possono competere alla pari con le grandi aziende.
In un'epoca in cui la dipendenza dalla connettività digitale è più marcata che mai, il dibattito sulla neutralità della rete assume contorni sempre più rilevanti. Discutere di questo principio non significa solo parlare di regolamentazioni e infrastrutture tecniche; significa affrontare questioni più ampie legate alla libertà di espressione, all'innovazione, alla competitività del mercato e ai diritti degli utenti di Internet.
In questo contesto, il mio obiettivo è quello di offrire una riflessione su un tema così fondamentale, sperando di stimolare ulteriori dibattiti e contribuire a una maggiore consapevolezza collettiva sulla neutralità della rete e sull'importanza di preservarla come pilastro della società digitale contemporanea.
🌐 La neutralità della rete nel mondo
La sua applicazione e recepimento legislativo variano significativamente da una nazione all'altra, riflettendo una gamma complessa di approcci politici, economici e sociali verso l'Internet aperto.
Stati Uniti: una battaglia ritrovata
Recentemente, negli Stati Uniti, abbiamo assistito a un rinnovato impegno per la neutralità della rete. Sotto l'amministrazione Trump nel 2017, la Federal Communications Commission (FCC) aveva eliminato le protezioni sulla neutralità della rete instaurate durante la presidenza Obama nel 2015. Queste regole vietavano ai fornitori di servizi Internet (ISP) di bloccare o rallentare il traffico verso determinati siti web, o di creare "corsie preferenziali" per chi fosse disposto a pagare di più.
La recente decisione da parte della FCC di ripristinare le regole sulla neutralità della rete segna un importante passo indietro verso un internet più equo e aperto. Questo ripristino è visto come un momento cruciale nella protezione dei diritti digitali dei cittadini americani, garantendo a ciascun consumatore un accesso veloce, aperto e giusto a Internet.
Portogallo: un modello diverso
Al di fuori degli Stati Uniti, il panorama della neutralità della rete prende forme diverse. Ad esempio, il Portogallo è spesso citato nelle discussioni sulla neutralità della rete, poiché alcuni dei suoi operatori mobili offrono piani tariffari che sembrano andare contro il principio di un internet aperto e imparziale, favorendo l'accesso a determinati servizi rispetto ad altri. Questo approccio ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità di evitare le regole europee sulla neutralità della rete, dimostrando come l'interpretazione e l'applicazione di questi principi possano variare in modo significativo anche all'interno di mercati regolamentati.
Un confronto globale
Confrontando gli Stati Uniti con altre nazioni, come India e Israele, che hanno adottato rigide regolamentazioni a sostegno della neutralità della rete, e la Cina, dove il controllo governativo permette una censura vasta e il controllo dei contenuti online, possiamo vedere il vasto spettro di politiche e atteggiamenti nei confronti di questa cruciale questione di diritto digitale.
Mentre paesi come l'India e Israele hanno adottato forti regolamentazioni a favore, altri come la Cina permettono la censura e il controllo dei contenuti online da parte delle autorità.
🇪🇺 La neutralità della rete in Europa
Dal 2015, l'Unione Europea ha sancito nella legge i principi fondamentali della neutralità della rete, garantendo che tutto il traffico Internet sia trattato in modo equo e non discriminatorio. Questa legislazione ha rappresentato una pietra miliare nella protezione dei diritti digitali dei cittadini europei, assicurando che gli ISP non possano bloccare, rallentare o dare priorità a determinati servizi o contenuti online.
Tuttavia, nel 2023, il dibattito sulla neutralità della rete in Europa ha subito una svolta significativa con la proposta del "fair share". Questa iniziativa mirava a far pagare alle grandi piattaforme digitali, come Google, Facebook e Netflix, una quota dei costi di infrastruttura di rete sostenuti dagli operatori di telecomunicazioni per gestire l'enorme traffico generato da questi servizi.
I sostenitori del "fair share" argomentavano che le grandi piattaforme, pur beneficiando enormemente delle reti di telecomunicazione, non contribuivano in modo proporzionato ai costi di manutenzione e potenziamento delle infrastrutture. Questo squilibrio, secondo loro, rischiava di ostacolare gli investimenti nella rete e, in ultima analisi, di compromettere la qualità dei servizi per gli utenti finali.
La proposta del "fair share" ha incontrato una significativa resistenza da parte di gruppi di difesa dei consumatori, organizzazioni per i diritti digitali e alcuni legislatori europei. Questi oppositori sostenevano che tale misura avrebbe potuto minare i principi fondamentali della neutralità della rete, creando essenzialmente un "pedaggio" per l'accesso ai contenuti online e aprendo la porta a potenziali discriminazioni o prioritizzazioni del traffico.
A seguito di un intenso dibattito e di una forte mobilitazione contro la proposta, il Parlamento Europeo ha finito per respingere l'iniziativa del "fair share" nel 2023. Questa decisione è stata accolta come una vittoria per i difensori della neutralità della rete e per coloro che credono in un Internet aperto e accessibile a tutti.
Nonostante questo esito, il dibattito sulla neutralità della rete in Europa è tutt'altro che concluso. Le pressioni degli operatori di telecomunicazioni, che cercano modi per monetizzare il crescente traffico dati e per finanziare gli investimenti nelle reti di nuova generazione, rimangono forti. Inoltre, l'evoluzione tecnologica, come l'emergere del 5G e dell'Internet delle cose (IoT), pone nuove sfide per la gestione del traffico di rete e per il mantenimento di un level playing field per tutti i servizi online.
Infine, l'influenza delle politiche sulla neutralità della rete adottate in altre parti del mondo, in particolare negli Stati Uniti, potrebbe avere ripercussioni anche sul contesto europeo. Con l'amministrazione Biden che ha ripristinato le norme sulla neutralità della rete precedentemente abrogate sotto Trump, si potrebbe assistere a un rinnovato slancio globale verso la protezione di un Internet aperto e non discriminatorio.
🤔 I pro e i contro della neutralità della rete
La neutralità della rete è un tema complesso e dibattuto, con argomenti validi sia a favore che contro. Ecco un'analisi equilibrata della questione:
Dal punto di vista dei sostenitori di una rete senza neutralità:
Investimenti in infrastrutture: alcuni sostengono che la neutralità della rete possa scoraggiare gli investimenti in infrastrutture di rete da parte degli ISP, poiché limita la loro capacità di differenziare i servizi e generare entrate aggiuntive.
Gestione del traffico: gli oppositori affermano che la neutralità della rete possa impedire agli ISP di gestire in modo efficiente il traffico di rete, rendendo difficile garantire la qualità del servizio per applicazioni sensibili alla latenza come la telemedicina o i giochi online.
Libertà di mercato: per loro, la neutralità della rete è una forma di regolamentazione eccessiva che interferisce con le dinamiche di libero mercato e la concorrenza tra gli ISP.
L’avete capito, lato mio, sono in favore. Prima, vediamo gli argomenti “evidenti”.
Innovazione: la neutralità della rete garantisce che tutti i contenuti e le applicazioni siano trattati allo stesso modo, favorendo l'innovazione e la concorrenza leale. Consente a startup e sviluppatori indipendenti di accedere al mercato senza barriere.
libertà: la neutralità della rete protegge la libertà di espressione e impedisce agli ISP di discriminare o censurare contenuti in base a opinioni politiche, concorrenza o altre considerazioni.
scelta dei consumatori: con la neutralità della rete, i consumatori hanno il controllo sui contenuti e sui servizi a cui accedono, senza che gli ISP diano priorità o penalizzino determinati siti o applicazioni.
Credo che questo concetto è essenziale per l'innovazione e la crescita di Internet. Consente l'aggregazione di sistemi innovativi, con un effetto rete derivante dalla facile accessibilità a strumenti, protocolli e infrastrutture. Questa è una condizione fondamentale per la creazione di comunità di sviluppatori indipendenti, curiosi e appassionati che portano valore aggiunto alla rete.
🚀 L'Importanza degli ecosistemi innovativi e del network effect
La neutralità della rete favorisce la nascita di ecosistemi innovativi, in cui sviluppatori e startup possono creare nuovi servizi e applicazioni senza barriere all'ingresso. Questo genera un potente effetto rete: più persone utilizzano questi servizi, più valore viene creato per tutti gli utenti.
Un ecosistema innovativo è un ambiente in cui diverse entità, come aziende, sviluppatori, utenti e istituzioni, interagiscono e collaborano per creare valore attraverso l'innovazione. L'effetto rete, invece, si riferisce al fenomeno per cui il valore di un prodotto o servizio aumenta all'aumentare del numero di persone che lo utilizzano.
Gli ecosistemi innovativi aperti, che condividono un set di standard comuni, un approccio libero e una condivisione di conoscenze, consentono a chiunque di creare e condividere valore. Un esempio storico è il formato VHS di JVC, che ha creato uno standard condiviso per le videocassette, gettando le basi per il concetto di ecosistema innovativo.
Oggi, il mondo open-source e aperto aggiunge a questo concetto la nozione di effetto rete. In questi ecosistemi, il successo è dovuto in gran parte alla possibilità per chiunque di contribuire e utilizzare liberamente le risorse condivise, senza discriminazioni o barriere all'ingresso. Più utenti ci sono, più contenuti e innovazioni vengono creati. Più i protocolli e le piattaforme vengono testati e migliorati dalla comunità, più diventano robusti e attraenti, attirando ancora più utenti e sviluppatori in un circolo virtuoso di crescita e miglioramento continuo.
Allo stesso modo, protocolli aperti come HTTP, SMTP e BitTorrent hanno potuto diffondersi e diventare standard de facto grazie alla neutralità della rete. Senza di essa, gli ISP potrebbero favorire i propri protocolli proprietari, limitando l'interoperabilità e l'innovazione.
Un altro esempio di ecosistema innovativo abilitato dalla neutralità della rete è la DeFi (Decentralized Finance). La DeFi è spesso descritta come "lego money" perché i suoi protocolli sono componibili e interoperabili, proprio come i mattoncini Lego. Sviluppatori da tutto il mondo possono costruire nuovi servizi finanziari combinando questi protocolli in modi innovativi, senza chiedere il permesso a intermediari centralizzati.
Similmente, gli ecosistemi open source come Linux o Ethereum si basano su un effetto rete di sviluppatori che contribuiscono volontariamente al codice. Più sviluppatori ci sono, più il software migliora, attirando ancora più sviluppatori e utenti.
Senza la neutralità della rete, questi ecosistemi innovativi potrebbero non esistere o essere molto diversi. Se gli ISP potessero discriminare o favorire certi servizi o applicazioni, l'innovazione dal basso e la libera condivisione di conoscenze sarebbero ostacolate. Solo preservando un Internet aperto e neutrale possiamo garantire che questi potenti effetti rete continuino a generare valore per tutti.
Il dibattito sulla neutralità della rete è cruciale per il futuro di Internet. Mentre le pressioni per un'internet a più velocità sono forti, soprattutto da parte degli operatori di telecomunicazioni, è essenziale preservare un'internet aperta e neutrale.
Ciò non significa che gli ISP non debbano essere remunerati per i loro investimenti in infrastrutture. Tuttavia, questo dovrebbe avvenire attraverso modelli di business trasparenti e non discriminatori, che non mettano a repentaglio l'innovazione e la concorrenza.
Parte 2: scoperta dell’On-Chain Analytics con alcune metriche su Glassnode
In versione podcast audio (con un grande lavoro di post-produzione per eliminare molti dei miei errori): Spotify / Apple Podcasts / Altre piattaforme.
Dopo questa discussione sul futuro di internet, abbiamo trattato la tematica dell’On-Chain Analytics e mi sono soffermato su alcune delle migliori metriche disponibili sul sito Glassnode.
Per questa parte, vi consiglio di guardare la versione video, poiché ci confrontiamo direttamente con i grafici, facilitando così la comprensione degli argomenti trattati.
📊 Cos’è l'On-Chain Analytics?
Si tratta di una disciplina che si concentra sull'analisi dei dati registrati e immutabili presenti sulla blockchain.
A differenza dell'analisi tecnica, che si basa principalmente sui movimenti dei prezzi (vi spiego meglio dopo), l'on-chain analytics esamina le metriche fondamentali della rete blockchain per valutarne l'attività, la salute e le tendenze.
Alcune delle metriche chiave includono:
Il numero di transazioni giornaliere
Il numero di indirizzi attivi
Il volume di transazioni
La distribuzione delle monete tra gli indirizzi
L'attività dei miners o degli stakers
Questi dati sono trasparenti e verificabili da chiunque, in quanto registrati in modo permanente sulla blockchain. L'on-chain analytics fornisce quindi informazioni preziose e oggettive sull'effettivo utilizzo e adozione di un asset digitale.
📂 Come si ricuperano i dati?
Per recuperare questi dati, è possibile interagire direttamente con i nodi della rete blockchain. Ogni nodo mantiene una copia completa e aggiornata della blockchain, consentendo di accedere a tutti i dati storici e in tempo reale.
Tuttavia, l'interazione diretta con i nodi richiede competenze tecniche e risorse computazionali. Per semplificare il processo, esistono API (Application Programming Interfaces) e servizi specializzati che facilitano l'accesso ai dati on-chain. Questi servizi si occupano di connettersi ai nodi, recuperare i dati grezzi e fornirli in un formato più accessibile.
Una volta recuperati i dati grezzi dalla blockchain, è necessario elaborarli e aggregarli per ottenere metriche significative. Questo processo implica la pulizia dei dati, l'eliminazione di transazioni non valide o di spam, e il calcolo di indicatori chiave come il numero di transazioni giornaliere, il volume scambiato, il saldo degli indirizzi, ecc.
🆚 On-Chain Analysis vs Technical Analysis
L'on-chain analytics e l'analisi tecnica sono due approcci complementari ma fondamentalmente diversi per analizzare i mercati delle criptovalute, anche se, personalmente, non sono mai stato un grande sostenitore dell'analisi tecnica.
Sia chiaro, questo è solo un mio punto di vista personale, poiché non ho mai considerato l'analisi tecnica come l'approccio più affidabile o completo per valutare i mercati delle criptovalute. Preferisco basarmi su dati concreti e verificabili, che l'on-chain analytics è in grado di fornire in modo più esaustivo e obiettivo.
Quindi, come l’avete intuito, mentre l'on-chain analytics si concentra sull'analisi dei dati generati dalle transazioni sulla blockchain, come il numero di indirizzi attivi, il volume trasferito e la distribuzione delle monete tra gli indirizzi, l'analisi tecnica si basa su grafici dei prezzi, volumi di scambio e vari indicatori matematici per prevedere i futuri movimenti del mercato.
On-Chain Analytics:
Si focalizza sui dati intrinseci alla blockchain, fornendo un quadro della salute e dell'attività della rete.
Utilizza metriche come il numero di transazioni giornaliere, l'attività dei miner, e la distribuzione delle monete per valutare l'adozione e l'uso.
È particolarmente utile per identificare tendenze a lungo termine e la forza di fondo della rete.
Analisi Tecnica:
Si concentra su grafici di prezzo e volume per identificare pattern e tendenze.
Usa indicatori come le medie mobili, il RSI e le bande di Bollinger per prevedere possibili cambiamenti nel sentiment di mercato.
È spesso applicata per operazioni di trading a breve termine, data la sua efficacia nel cogliere inversioni e momentum di mercato.
Per questi motivi, l'on-chain analytics fornisce una prospettiva basata sull'adozione effettiva e sull'uso della blockchain, rendendolo lo strumento di prevalenza per valutare non solo le performance economiche ma anche la salute tecnologica e l'evoluzione del mercato degli asset digitali.
🔎 Alcune metriche su Glassnode
Numero di Indirizzi Attivi (7d SMA)
Cosa: indica il numero di indirizzi unici che sono comparsi per la prima volta in una transazione della moneta nativa nella rete Bitcoin in un dato periodo di tempo. La media mobile semplice (SMA) a 7 giorni viene applicata per livellare le fluttuazioni giornaliere.
Perché: gli indirizzi attivi forniscono una misurazione diretta dell'attività sulla rete Bitcoin, evidenziando il livello di uso e partecipazione. Un aumento degli indirizzi attivi suggerisce un crescente interesse e una maggiore adozione di Bitcoin, mentre una diminuzione può indicare un calo dell'interesse o dell'utilizzo della rete.
Come si legge:
- Lettura maggiore (↗️): indica periodi di utilizzo intensivo della rete, più entusiasmo e crescente attenzione verso Bitcoin.
- Lettura minore (↘️): caratteristica di periodi più ribassisti e di riduzione dell'utilizzo della rete.
Spent Output Profit Ratio (SOPR)
Cosa: misura il rapporto tra il valore realizzato e il valore al momento della creazione di output spesi di Bitcoin, indicando in media se le persone stanno realizzando un profitto (> 1) o una perdita (< 1) sui loro bitcoin quando li spendono.
Perché: SOPR fornisce intuizioni sul ciclo di mercato e il comportamento degli investitori, aiutando a identificare i momenti in cui si stanno realizzando in media profitti o perdite significative. È un indicatore del sentirsi del mercato che può segnalare potenziali massimi o minimi locali.
Come si legge:
- Valori elevati (> 1): indicano che stanno venendo realizzati larghi profitti, potrebbero segnalare un massimo di mercato locale.
- Valori bassi (< 1): indicano che stanno venendo realizzate grosse perdite, potrebbero indicare un minimo di mercato locale.
- Ritest del 1.0: segnala che in media le spese di mercato sono alla base di costo e spesso corrisponde con supporti e resistenze.
Percentuale dell'offerta attiva ultimo anno
Cosa: questa metrica mostra la percentuale dell'offerta circolante di Bitcoin che non ha effettuato transazioni per più di un anno, offrendo una prospettiva sull'accantonamento e i cicli di distribuzione di Bitcoin.
Perché: indica la tendenza degli investitori a lungo termine a ritenere che Bitcoin sia un "deposito di valore" piuttosto che per transazioni speculative o quotidiane. Un aumento di questa percentuale indica accumulo, mentre una diminuzione può segnalare che gli investitori a lungo termine stanno iniziando a muovere i loro fondi, possibilmente per prendere profitti o diversificare.
Come si legge:
- Aumento (↗️): dopo un periodo di accumulo degli investitori, suggerendo una fiducia a lungo termine in Bitcoin.
- Diminuzione (↘️): indica che gli investitori a lungo termine potrebbero essere in movimento, vendendo o trasferendo i loro Bitcoin.
MVRV Momentum Oscillator
Cosa: valuta la tendenza generale del mercato, basandosi sul profitto o sulla perdita non realizzata dagli investitori.
Come: confronta il valore di mercato attuale del Bitcoin con la sua capitalizzazione realizzata (il prezzo d'acquisto medio delle monete in circolazione), per determinare se la maggior parte degli investitori sta realizzando un profitto (verde) o una perdita (rosso) non realizzata.
Perché: offre una visione immediata del sentiment generale di mercato, se gli investitori stanno tendenzialmente in una fase di profitto (che potrebbe portare a una vendita per realizzo) o se sono in perdita (potenzialmente aspettando un recupero del mercato).
Come si legge:
- Verde: indica una tendenza rialzista con incremento del valore per gli investitori.
- Rosso: mostra una tendenza ribassista, con gli investitori che detengono posizioni in perdita.
Bitcoin: Realized HODL Ratio
Cosa: indicatore che evidenzia la distribuzione delle tenute a lungo termine tra i cosiddetti "HODLER" e i nuovi, meno esperti investitori.
Come: misura il rapporto tra la capitalizzazione realizzata a lungo termine e quella a breve termine.
Perché: questa metrica aiuta a identificare i potenziali movimenti di mercato basati sulla distribuzione delle tenute tra investitori esperti e nuovi arrivati.
Come si legge:
- Arancione vicino al rosso: denaro intelligente (smart money, hodlers) sta vendendo le proprie tenute.
- Arancione vicino al verde: denaro intelligente (smart money, hodlers) detiene fortemente le proprie posizioni.
MVRV Extreme Deviations
Cosa: indica i momenti in cui una grande porzione del mercato detiene un notevole profitto non realizzato, mostrando la tendenza a vendere per realizzarlo.
Come: si focalizza sulle deviazioni dall'MVRV medio, rilevando i punti in cui il rapporto aumenta notevolmente, indicando un accumulo di profitti non realizzati.
Perché: aiuta a prevedere i picchi di mercato quando i detentori potrebbero essere incentivati a vendere per realizzare i guadagni.
Come si legge:
- Spikes in rosso: grandi profitti non realizzati, alta motivazione alla vendita.
Scopri le altre metriche (MVRV Extreme Deviation Pricing Bands, Percent of Supply Last Active e New Address Momentum) nella video.
Una piccola correzione per la versione video: all'inizio del focus sulla neutralità della rete, vi ho raccontato che il termine "NET NEUTRALITY" (o neutralità della rete) è stato coniato da TIM WU nel 2023, mentre in realtà è stato coniato nel 2003.
Un errore, forse, dovuto alla lingua 😆